Sicherheits. I disperati del fascismo

Sicherheits. I disperati del fascismo

All'inizio erano solo dodici. Senza divise né armi, con un solo grande progetto: diventare padroni assoluti del territorio. Nasce così in Oltrepò Pavese, durante l'occupazione, una "polizia speciale" agli ordini della Germania nazista: la Sicherheits Abteilung, il "reparto di sicurezza". Questa improvvisata banda, forte della qualifica di "soldati del Terzo Reich", godeva di impunità assoluta. Questi "tutori del caos" potevano incendiare intere frazioni, distruggere fattorie e cascine, arrestare ed incarcerare disertori e renitenti alla leva, antifascisti, partigiani e loro parenti, semplici cittadini incappati in una loro retata. Negli ultimi mesi di guerra, i "mesi del terrore", le verdi colline si colorarono del sangue delle centinaia di vittime della Sicherheits. Dalle cantine dell'Albergo Savoia di Brani, dalle sale del castello di Cigognola salivano le urla di dolore dei prigionieri torturati. La storia della Sicherheits Abteilung è specchio di quella del nostro Paese.
Disponibile in 5 giorni lavorativi Ordina libro

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

La terapia contestuale. La teoria individuale e familiare di Ivan Boszormenyi-Nagy
La terapia contestuale. La teoria indivi...

Van den Eerenbeemt Else-Marie, Van Heusden Ammy
La parola predicata
La parola predicata

Dietrich Bonhoeffer, E. Genre, Bruno Corsani
Coppia e famiglia, luogo di benedizione
Coppia e famiglia, luogo di benedizione

Mazzinghi Luca, Manicardi Ermenegildo, Dossetti Giuseppe jr.
Brevi incontri con le coppie. Alcune prospettive psicoanalitiche sulla coppia genitoriale e i figli
Brevi incontri con le coppie. Alcune pro...

F. Forquet, Francis Grier, R. Tambelli, F. Paparo, Giulio Cesare Zavattini, F. Grier
Ragione e rivelazione. Introduzione alla filosofia della religione
Ragione e rivelazione. Introduzione alla...

Colonnello Pio, Giustiniani Pasquale
La speranza è possibile
La speranza è possibile

Walter Kasper, F. Cavarocchi
Giocare il gioco
Giocare il gioco

M. Sica, Robert Baden Powell