La vita impresentabile. Femminismo e corpo teatro. Un dialogo

La vita impresentabile. Femminismo e corpo teatro. Un dialogo

«Mentre i realismi sono autoritari e maschili senza appello, nel grottesco saltano anche le identità di genere e si è fatalmente nel trans. Al limite, il grottesco non si può dire cosa sia, salvo che lì si assiste alla traiettoria delle convenzioni dal nulla al nulla.» (A.A.) «Per riuscire a dare voce a ciò che resta “impresentabile” della vita, alla “visceralità” e alle ombre che si porta dentro, è necessario prima di tutto far cadere gli steccati che le hanno tenute imprigionate, dare diritto di cittadinanza e di esistenza, come dice Artaud, “ad atti per natura ostili alla vita delle società”.» (L.M.)
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