Riflessioni migranti

Riflessioni migranti

Il tema dell'immigrazione è da anni un tema centrale nel nostro dibattito pubblico, producendo una discussione polarizzata, spesso ideologica, ancor più spesso astratta e con caratteri fortemente emozionali. Nel frattempo le persone continuano a morire in mare, come se nessuno e nessuna istituzione europea sia in grado di proporre una qualsiasi soluzione. Da una parte si dice di chiudere i confini, ma poi le persone continuano ad arrivare nei modi più disparati, dall'altra si dice di accogliere ma senza predisporre le necessarie strutture e politiche di accoglienza. Visti dall'Italia, gli immigrati sono persone da respingere oppure da compatire, in ogni caso sono un "oggetto" e mai un "soggetto". Questo libro vuole rovesciare la questione, proponendo il punto di vista di una persona immigrata, che da anni vive e lavora in Italia, impegnata nella promozione di una cultura di scambio e conoscenza reciproca come forma essenziale dell'avvicinamento tra le persone. Troverete i racconti dei migranti e le loro storie, le loro motivazioni e i pericoli che corrono sia nel rimanere in luoghi di provenienza ma anche quelli che corrono nell'incerta traversata del Mediterraneo. Troverete anche riflessioni sull'Occidente e le sue politiche viste "dall'altra parte", il ruolo spesso destabilizzante che esercita in intere aree del pianeta, quella mediorientale in primo luogo con al centro il dramma del popolo palestinese. Ma troverete anche una spiegazione della religione islamica, dei suoi valori e il suo essere una religione di pace non fomentatrice di odio e violenza come spesso viene descritta da politici interessati o mass media superficiali. È un libro duro, come è dura la vita dei migranti, ma capace di sfatare i tanti luoghi comuni e di proporre una possibile via di convivenza.
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