Figli di un Dio migliore

Figli di un Dio migliore

Il coraggio è fare qualcosa in cui credi anche se tutti ti dicono che non ce la farai. Figli di un dio migliore non è solo un titolo: è un'identità, una dichiarazione di appartenenza e al tempo stesso di distanza da un mondo che spesso sembra respingere chi prova a vivere con autenticità. Alessandro Bacci raccoglie in questa silloge poetica una generazione "nata come sputata dove tutto ha un prezzo", e le dà voce con versi rabbiosi, teneri, crudi, a volte feroci, ma sempre sinceri. Queste poesie sembrano scritte con la stessa urgenza con cui si vive la notte, i sentimenti, l'adolescenza eterna che non si arrende al cinismo del mondo. C'è una tensione continua tra l'amore e il disincanto, tra la rabbia e la malinconia, tra la voglia di fuggire e quella di restare. [...] Quello di Bacci è un viaggio fatto di parole che si spingono oltre il perimetro del foglio, verso chi legge. E se è vero che "la vita non è quella che ci obbligano a vivere", questo libro ci invita a viverne un'altra: più autentica, più profonda, più vera. (dalla Prefazione)
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