Nato sotto i cavoli

Nato sotto i cavoli

Quando arrivai di fianco a mio zio non aveva ancora abbassato lo sguardo. Quella casa sull'albero sembrava fosse un oracolo nel modo in cui la guardava e nonostante mi sentisse arrivare di corsa non si mosse neanche di un passo. Sotto la casa c'era un'enorme tavola rotonda di legno e più vicino una stufa che veniva utilizzata nelle mangiate. Ricordo che da piccolo venivo qua con mia sorella e quel tavolone abbandonato mi sembrava una nave con cui potessi navigare sopra le foglie esplorando l'intero bosco senza muovermi. Peccato fossero solo semplici assi una di fianco all'altra ormai in rovina. Crescendo le cose si fanno meno grandi e più brutte, la fantasia cigola e poi svanisce, come la casa sull'albero. Volsi lo sguardo verso mio zio e sorrisi, per come vedeva lui la realtà , sperai che riuscisse a stupirsi ancora e di conseguenza che potesse stupire anche me.
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