Beethoven e il suo Érard. Contesto e utopie sonore nella sonata in Do maggiore, Op. 53

Beethoven e il suo Érard. Contesto e utopie sonore nella sonata in Do maggiore, Op. 53

Nel nostro immaginario, Beethoven incarna l’idea di genio che ingaggia una lotta con la materia sonora. La grandezza delle sue partiture ci invita a esplorare i termini ultimi di questo confronto. La sostanza musicale resiste al pensiero progettuale del compositore, perché essa vive sempre nella contingenza concreta dei suoi strumenti, dei suoi codici, dei suoi contesti. Comprendere la creatività beethoveniana significa cercare il luogo dove l’immaginazione progettuale si scontra con la fisicità del dato sonoro. Questo è ciò che ci invita a fare il libro: investigare l’effettiva formazione del pianismo beethoveniano, il processo evolutivo della sua creatività, seguirne le tracce, i tentativi, i frammenti che conducono alla compiutezza dell’opera. Il banco di prova per questa indagine è la Sonata No. 21 “Waldstein”: partitura di svolta, dove lo stile di composizione musicale del genio tedesco rivela tutte le sue compromissioni con i nuovi, pionieristici modelli di pianoforte.
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