Ridere e piangere tra Medioevo e Rinascimento. La parola ai filosofi
Riso e pianto: due reazioni involontarie, immediate e spesso incontrollabili, che accompagnano l’essere umano in ogni epoca e cultura. Ma che cosa rivelano davvero di noi? Quale significato assumono nella costruzione della nostra identità e nelle dinamiche sociali? Questo volume esplora il riso e il pianto attraverso la lente della filosofia medievale e rinascimentale, mettendo in luce la loro ambivalenza e il loro ruolo nella riflessione sulla natura umana. Non solo manifestazioni spontanee dell’emozione o semplici reazioni biologiche, ma anche strumenti di espressione, relazione e trasformazione del sé. Attraverso una raccolta di contributi che intrecciano prospettive storiche e teoriche, il libro offre un’indagine profonda su due delle esperienze più universali, eppure enigmatiche, della condizione umana, rivelandone il potere dirompente e la costante presenza nel pensiero filosofico. Un’opera che, intrecciando storia del pensiero e riflessione antropologica, invita a riconsiderare il senso del ridere e del piangere, tra spontaneità e codificazione culturale, tra libertà espressiva e norme sociali.
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