Patrimonio digitale, successione e tutele. Prospettive di diritto comparato
Il volume esamina il fenomeno dell’eredità digitale, indagando se e in che misura risorse e informazioni in formato digitale possano essere ricondotte all’interno delle categorie tradizionali del diritto civile. L’analisi prende le mosse dalla distinzione tra profili riconducibili alla sfera dell’“essere”, intrasmissibili e affidati a forme di tutela postuma, e profili ascrivibili all’“avere”, suscettibili di essere attratti nel circuito ordinario della devoluzione mortis causa. Entro questa cornice, il lavoro propone una lettura sistematica delle nozioni di persona, bene, proprietà e successione, verificandone la perdurante capacità ordinante nel contesto tecnologico attuale. Il confronto comparatistico tra l’esperienza angloamericana e l’ordinamento italiano – congiunto a un approccio bottom up mutuato dal common law – consente di esaminare le diverse entità digitali nella loro specificità e di definirne, con metodo casistico, la corretta collocazione sistematica. Muovendo da tali premesse, il volume dedica particolare attenzione agli strumenti di pianificazione successoria, in primo luogo al testamento, valutandone l’attitudine a disciplinare la sorte post mortem delle risorse digitali e a integrare, in modo coerente, interessi patrimoniali e personalistici. L’esito dell’indagine evidenzia come la digitalizzazione non esiga una rifondazione dell’impianto dogmatico, ma una sua riattualizzazione interpretativa, da condursi nei limiti tracciati dall’art. 12 delle Preleggi, idonea a governare fenomeni solo in apparenza nuovi. Il digitale si configura così non come cesura epistemologica, bensì come banco di prova della persistente vitalità delle categorie del diritto civile.
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