Mario Merz. Ediz. a colori
Mario Merz (Milano 1925-2003) si afferma come artista a Torino, prima come pittore, poi via via sempre più attratto da un approccio materico che sfocia nell’installazione. Nel 1968 aderisce al gruppo di Arte povera, concepito e teorizzato dal critico Germano Celant, di cui fanno parte anche Fabro, Penone, Boetti, Pascali, Kounellis, Pistoletto, Ceroli. Merz caratterizza il suo apporto con un’attenzione particolare alla serie numerica di Fibonacci, alle forme archetipiche e al rapporto arte-energia. Molte sue opere inizialmente fanno uso di tubi al neon, successivamente introdurrà dei tavoli. Ma la sua progettualità più riconoscibile – a livello internazionale – finisce per identificarsi con gli “igloo”, forme primigenie di guscio-casa che realizza in vari materiali e dimensioni e mette in connessione con lo spazio che li circonda.
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