Sogni. Fantasie. Illusioni

Sogni. Fantasie. Illusioni

C'è qualcosa di molto profondo nei versi di Martina Brentel, o meglio c'è un viaggio verso la propria profondità che utilizza la poesia per riportare in superficie questo mondo sommerso. Del resto, il titolo di questa silloge è più che mai esplicito: Sogni. Fantasie. Illusioni. infatti, allude immediatamente a immagini custodite nel proprio Io, anzi ancor più nel proprio cuore, nella propria anima. Verrebbe, con ciò, quasi automatico pensare a una celebre frase che William Shakespeare, ne La Tempesta, fa pronunciare al protagonista Prospero: «Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni». Ecco, parafrasando, potremmo dire che di questa stessa sostanza sono fatte le poesie di Martina Brentel. (Dalla prefazione).
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Il mondo dopo te
Il mondo dopo te

Laura Bellini
Il cane da soccorso avrà un futuro? Prospettiva dell'unità cinofila nella protezione civile
Il cane da soccorso avrà un futuro? Pro...

Bianca E. Manfredi, Fabrizio Bonanno
L'orizzonte del possibile
L'orizzonte del possibile

Mazzetti Loris, De Benedetti Carlo
Io ti cercherò
Io ti cercherò

Clemente Giorgino
Verso quale futuro?
Verso quale futuro?

Giacchè Vladimiro, Schulz Martin