Il riflesso
Nella Serenissima Repubblica di Venezia vive il giovane Zorzi, ultimo di quattro fratelli. Il padre è mancato e la madre si è risposata con lo zio, il Nobil Homo Barbin. La sua famiglia commercia in specchi e la vita di Zorzi scorre placida, tra corse lungo le calli e un'infanzia spensierata. Tutto cambia quando lo zio decide che per i fratelli di Zorzi è arrivato il momento di conoscere meglio l'attività di cui si occupano, e a tal fine li invia in altri luoghi: Iseppo a Corfù, Steffano a Nasso, Francesco in Terrasanta. Zorzi è ancora troppo giovane e lo zio vorrebbe insegnargli il lavoro dello specchiere, ma il ragazzo non accetta l'imposizione e, di nascosto, si imbarca sulla stessa nave di Francesco, diretta a San Giovanni d'Acri. Quando il fratello lo scopre accetta di tenerlo con sé. In Terrasanta, però, Zorzi fa una scoperta sconcertante: gli uomini che lavorano alla miniera di quarzo sono tutti identici l'uno all'altro, come fossero copie della stessa persona. E non estraggono minerali, ma specchi veri e propri. Zorzi si chiede se non si tratti di un'illusione, un'allucinazione dovuta al caldo, ma il mistero che si cela dentro la grotta e che attende di essere svelato è molto più complesso di un semplice miraggio.
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