Delle notti e delle veglie
In questo libro, Paolo Cugliari intreccia con sguardo acuto la percezione soggettiva del tempo e delle sue pieghe notturne. La scrittura scava nelle ore in cui il sonno si fa elusivo e l'anima, privata della rassicurante culla dei sogni, è costretta a misurarsi con paure e desideri confessati a mezza voce. Il suo stile si muove in un ordito libero di versi, dove la scansione endecasillabica è più un'eco di consuetudini poetiche che una rigorosa gabbia metrica, e dove anacoluti e pause inattese evocano la confusione del pensiero notturno. Spesso l'autore sceglie un linguaggio prosastico che, proprio in virtù della sua apparente semplicità, genera improvvise esplosioni di musicalità - giochi di assonanze e allitterazioni - o slanci lirici in cui la natura si fa specchio delle emozioni. La poesia convive e dialoga con una componente narrativa. L'effetto complessivo è quello di un'opera che, pur affidandosi all'indeterminazione e all'ellissi proprie del linguaggio poetico, non rinuncia alla chiarezza di una voce che racconta, passo dopo passo, i silenzi e le luci dell'anima.
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