Poesie... per non dormire

Poesie... per non dormire

La notte si annuncia con lo svanire lento della luce, con il distendersi morbido delle ombre e quindi con le prime delicate luci della luna che si incuneano nell'infittirsi del buio. Diviene l'ambito del sogno, dell'irrazionale, del magico panismo delle forze della natura, libere di penetrare nel mondo degli uomini. La Poetessa attinge alla fascinazione gotica della notte, fino a sperimentare quelle vibrazioni interiori che le permettono di conoscere l'ineffabile e discostare l'apparenza. E compone una silloge singolare. In quell'istante in cui la razionalità viene meno per lasciare spazio al brivido, al pericolo, alla fantasia, le poesie svelano al contempo la magia di un territorio misterioso e il senso nascosto della vita da centellinare con garbo. Forse un divertissement, forse una introspezione profonda scevra di pietismo. Forse entrambi. Intrigante il registro lirico, che spazia dall'uso sicuro e armonioso del verso binario alla filastrocca anomala per ricomporsi in un canto lento.
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