Pomodori rosso sangue

Pomodori rosso sangue

C’è una persona avvolta nella bandiera italiana, in piazza, in una grande città. Ha in mano un pomodoro. I campi e le baraccopoli sono lontani, lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici della terra non si vede, e nemmeno la violenza dei caporali. Il cibo è quella cosa pulita che la grande distribuzione organizzata ci mette davanti. Cosa c’è di più genuino e made in Italy di un pomodoro? Ma quel frutto così familiare, raccolto da persone che molto spesso non hanno la cittadinanza italiana né un permesso di soggiorno né un contratto di lavoro regolare, non è sano come sembra: gronda sangue, che dalla bocca cola sul corpo e sulle mani di chi lo sta mangiando. A portare in piazza la protesta contro l’“invisibilizzazione” di coloro che coltivano quei pomodori in condizioni disumanizzanti è Diletta Bellotti, che ha creato, insieme ad altre persone che ne hanno condiviso l’urgenza, una campagna collettiva di informazione e sensibilizzazione chiamata “Pomodori rosso sangue”. L’impegno di Bellotti per un cibo e un mondo un po’ meno ingiusti è proseguito senza sosta, sul territorio, in rete e sui giornali, dal 2019 a oggi.
Disponibile in 5 giorni lavorativi Ordina libro

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

L'altra metà dell'angelo
L'altra metà dell'angelo

Daniel, Di Benedetto
La salute
La salute

Giani Umberto
Yermary
Yermary

Zanese Inserra, Adriana
Diario del comandante
Diario del comandante

Birolini Paolo
America
America

Mila Mercadante
Gli argini
Gli argini

Umberto Paolucci
L'albatros
L'albatros

Moretti Christian
Ali spezzate
Ali spezzate

Francesco Serra
Niente panico
Niente panico

Sanguanini, Clementina D.