Il tedesco di mia madre

Il tedesco di mia madre

Chi è davvero Samuel Schütz, medico tedesco giunto a Parigi nell’autunno del 1938, dopo che le leggi razziali di Hitler hanno vietato agli ebrei di esercitare molte professioni? Raymonde, giovane farmacista ebrea, non se ne preoccupa e gli presta il suo aiuto professionale, dimostrando giorno dopo giorno anche una profonda comprensione nei suoi riguardi. Con il trascorrere dei mesi i due intessono un rapporto amichevole. Una sera del 1940, quando la capitale francese è ormai occupata dai nazisti, il cortese e attento dottor Schütz si presenta nella farmacia di Raymonde in uniforme da ufficiale dell’Abwehr, il servizio segreto militare del Reich, e le comunica una notizia che le sconvolgerà l’esistenza. Facendosi testimone delle vite salvate e di quelle sommerse in quel drammatico frangente della storia, Catherine Clément ricostruisce, con prosa serrata, toccante e sottilmente ironica, la propria storia familiare e, inevitabilmente, quella della Francia occupata e dell’intero continente europeo in cui si compie la tragedia dell’Olocausto. L’intimo si fa universale per esigere che ogni barbarie abbia fine.
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