Il filosofo di Palo Alto. Mark Weiser, lo Xerox PARC e l’Internet delle cose originario
Elettrodomestici, sensori ambientali, robot collaborativi e smart city: tutto ciò che ci circonda sembra ormai intelligente, a modo suo. Dispositivi invisibili e pervasivi comunicano costantemente con gli esseri umani e tra loro. È l’Internet delle cose: un ecosistema digitale nato per migliorare le nostre vite mettendoci in connessione con l’ambiente che abbiamo creato. Se da un lato promette vantaggi concreti, come la riduzione degli sprechi, dall’altro rischia di trasformare i cittadini in semplici banche dati da monitorare e analizzare. Come realizzare allora la promessa originaria dell’Internet delle cose? Fu Mark Weiser, mente visionaria dello Xerox PARC di Palo Alto, in California, a porsi per primo questa domanda già negli anni Novanta. Nei laboratori d’avanguardia del centro – influenzato anche dalla lettura di Heidegger – Weiser concepì l’idea di una «tecnologia calma»: un insieme di dispositivi capaci di integrarsi nella quotidianità senza imporsi.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa