Sole rovente
In “Sole rovente”, dodici migranti, approdati in un paese della Calabria, vengono provvisoriamente integrati grazie a un sindaco magnanimo. Una siccità senza precedenti e un ardore furente costringono gli abitanti a rimanere in casa. Un avversario del sindaco attribuisce agli “africani” le colpe del fenomeno, mettendosi a capo di una rivolta. Nei successivi racconti, un anziano accumula case e mobili svenduti dalle famiglie che abbandonano un comune del Meridione per impedire che la ricchezza del borgo venga perduta insieme agli abitanti; il geloso proprietario di un ciliegio che genera frutti straordinari non si dà pace quando un mattino non lo trova più nel campo; uno scalatore viene istruito da un anziano montanaro sull’esibizionismo dell’alpinismo e la soddisfazione che regala il dominio sulla natura, premessa, spesso, della sua distruzione.
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