Consigliere e diplomatico alla corte birmana. La straordinaria vita del missionario padre Paolo Abbona

Consigliere e diplomatico alla corte birmana. La straordinaria vita del missionario padre Paolo Abbona

Grazie a un'articolata e complessa ricerca, sorretta da una preziosa documentazione – mai prima analizzata – e dal contributo di diversi studiosi, il volume presenta la vita appassionante di padre Paolo Abbona (Monchiero 1806 – Boves 1874), uomo di umili origini, ma di grande intelligenza e umanità, delineandone un ritratto affascinante e ricco di sfaccettature. Oblato di Maria Vergine, partito alla volta della lontana Birmania come missionario, Paolo Abbona seppe unire l'intensa e genuina vocazione religiosa alla grande capacità diplomatica che, aiutata dalla padronanza di ben sette lingue e dalle conoscenze maturate nel campo medico, dell'astronomia, della geografia, ne fece un uomo di importanza europea e asiatica. Divenuto amico personale del re Mindon, contribuì a costruire chiese, scuole, collegi, ospedali; messaggero di pace tra birmani e inglesi, plenipotenziario del re d'Italia per la stipula di un trattato di amicizia e di commercio con l'Impero Birmano, ispiratore di rapporti diplomatici tra Francia e Birmania, accumulò meriti che lo fecero nominare prima cavaliere e poi ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia. Nel proporre la vita del missionario, accanto a tante pagine di storia birmana, sullo sfondo si intrecciano vicende e personaggi inglesi, francesi e italiani, che, pur con intensità politica alquanto diversa, rimandano al protagonismo ottocentesco delle potenze europee nel Sudest asiatico. E ancora, una ricca appendice iconografica rende a noi vicina la Birmania di padre Abbona, che nel volume si racconta con tanti frammenti di lettere, sue e di altri missionari, insieme alle vive testimonianze dei pronipoti di quegli uomini che al Paese asiatico hanno dedicato la loro esistenza. [Lord Palmerston] scrisse poi una lettera ufficiale ad Abbona (al Governo italiano fu comunicata per cognizione e trasmissione) e ringraziò, a nome del governo inglese, il povero missionario perché avesse in grave momento fatto prevalere a Mandalay il consiglio di pace. In tale circostanza io domandai ed ottenni per Abbona la Commenda dei santi Maurizio e Lazzaro... L'imperatore dei Birmanni largì la sua amicizia al missionario Abbona: povero era, e povero il missionario rimase, ma furono colmati di favori e di doni i cattolici, s'aprì per l'Irawaddy una nuova e importantissima via al commercio chinese, vennero Birmanni in educazione a Parigi, e furono protetti italiani, che emigrarono per esercitarvi l'industria delle sete. Cristoforo Negri, 1877
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