Palermo. Porta del Mediterraneo

Palermo. Porta del Mediterraneo

Antonio De Luca è poeta, scrittore, vignaiolo, visionario e viaggiatore anomalo. Dopo gli anni universitari, va a vivere a Ponza, l’isola dei nonni che lo crebbero. Da allora salpa e riapproda sempre a Ponza, ombelico del suo mondo, avamposto del Mediterraneo. Vive dieci inverni in una stanza a Lisbona, studia tutto Fernando Pessoa, si innamora di José Saramago. Scopre il cileno Francisco Coloane, a cui dedicherà un’apposita libreria. Fiodor Dostoevskij e Lev Tolstoj lo accompagnano dagli anni del liceo. Il suo maestro e amico Predrag Matvejevic lo manda a Marsiglia a conoscere la letteratura di Jean-Claude Izzo, a Istanbul quella di Orhan Pamuk. A pochi anni, con il padre già solcava il Mediterraneo su navi allora adibite al trasporto di merce varia. Si definisce un intellettuale anarchico. La sua vita è per un socialismo libertario. Le sue città di adozione sono città che egli stesso definisce metafisiche, come Napoli, dov’è nato, poi Marsiglia, Tangeri, Atene, Buenos Aires, Lisbona, Istanbul e Palermo.
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