Venti traslochi più uno
Ventuno traslochi in otto decenni di sgargiante vitalità , ovvero la traiettoria di una biografia individuale che si interseca con date simboliche della nostra storia collettiva (12 dicembre 1969, 10 luglio 1976, 2 agosto 1980) e che, seguendo il proprio percorso di vita, si confronta con temi sociali sempre attuali (la famiglia, l'affido e il divorzio, la malattia mentale, l'integrazione sociale). Trans-locare cioè collocare, porre al di là , equivale a riprendere e ripartire, "vivere e sorridere e pensare che domani sarà sempre meglio": la citazione musicale non è casuale perché la musica e le canzoni sono ordito che intreccia la trama del racconto di Laura Cammelli. La narrazione provoca e convoca le generazioni successive - figli e nipoti - a scrivere contrappunti al tema principale, creando così un originale affresco individuale e corale dove vita vissuta e memoria si intrecciano.
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