Il virus e il poeta. Giuseppe Gioachino Belli specchio della pandemia

Il virus e il poeta. Giuseppe Gioachino Belli specchio della pandemia

Nel pieno dell'epidemia di colera che travolge Roma tra il 1835 e il 1836, Giuseppe Gioachino Belli scrive 35 sonetti e li riunisce sotto il provocatorio titolo di Er còllera mòribbus. È l'affresco di un'intera epoca, quella del grande contagio che - come nel 2020 - coinvolse migliaia di persone in tutta Europa, e non solo. In questi scritti il Belli forgia un vero e proprio specchio del popolo del suo tempo: paure, superstizioni, santoni e untori si riflettono in quei versi che sembrano fioriti direttamente dal cuore del popolo romano. Raul Mordenti è tornato durante il lockdown al Còllera mòribbus e ha scoperto che, a quasi due secoli di distanza, funziona ancora come lente ideale per rileggere gli atteggiamenti di Confindustria, le dichiarazioni dei governatori di Regione, i moniti degli "esperti" e le soluzioni dei politici messi davanti a un male imprevisto, e sconosciuto.
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Dettagli Libro

  • Titolo: Il virus e il poeta. Giuseppe Gioachino Belli specchio della pandemia
  • Autore: Raul Mordenti
  • Curatore:
  • Traduttore:
  • Illustratore:
  • Editore: Bordeaux
  • Collana:
  • Data di Pubblicazione: 2021
  • Pagine: 132
  • Formato:
  • ISBN: 9791259630414
  • Studi letterari - Storia e critica

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