Raptor. Una storia di Sokól
Raptor è una graphic novel dalle tinte fiabesche, in cui si intrecciano le storie di due mondi e di due anime tormentate: da una parte Sokól, cacciatore di mostri mercenario sullo sfondo di un fantastico paesaggio feudale; dall'altra Arthur (ispirato alla figura reale di Arthur Machen), scrittore di racconti fantastici nel Galles del XIX secolo, il quale, in lutto per la perdita della giovane moglie, confida che il sovrannaturale possa fornirgli i mezzi per ritrovarla. Entrambe le figure si muovono nel crepuscolo, in precario equilibrio tra verità e bugia, vita e morte, realtà e immaginazione. “Il mio protagonista è intrappolato tra due mondi, l'umano e il rapace, la realtà e la fantasia, la civiltà e il crudo istinto animale” (da un'intervista all'autore su The Beat). Ad accomunare le vicende dei due personaggi è il motivo del viaggio. Più fisico e costellato da insidie e pericoli reali quello compiuto da Sokól, più intimistico e iniziatico quello intrapreso da Arthur, il viaggio raccontato e illustrato da McKean si iscrive nel solco di una consolidata tradizione letteraria e si ispira, forse inevitabilmente, alla Divina Commedia di Dante, di cui riprende l'idea, sviluppata nel celeberrimo incipit, del perdersi per poi ritrovarsi in una selva popolata da creature infernali, ricordi, sogni e visioni.
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