Il lavoro è morto. Manifesto fancazzista

Il lavoro è morto. Manifesto fancazzista

Il lavoro è morto. Morto come Dio. E quando il folle di Nietzsche proclamò la morte di Dio nessuno volle crederci, prendendolo per scemo. Ma Dio o, meglio, l’idea di Dio come legittimazione dell’ordine sociale era comunque già morta da un pezzo. Così come lo è il lavoro come legittimazione dell’esistenza, anche se lo rimane del capitalismo. Di lavoro, è evidente, non ce n’è più bisogno. Altrimenti perché aumenterebbe il numero di disoccupati? Perché trovare un lavoro, anche di merda, è diventata un’impresa? Tutto il tempo sprecato per lavorare è sproporzionato rispetto a quello che servirebbe alla società per sostenersi, e poi, a dirla tutta, la tecnologia sarebbe tranquillamente in grado di dispensare gli esseri umani dalla maggior parte del lavoro che svolge. E allora perché siamo ancora schiavi?
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