Un pozzo di latte in centro città. Testo ebraico a fronte. Ediz. bilingue
Nella sua breve vita Hezy Leskly, una delle più singolari figure della letteratura israeliana, ha realizzato mostre di arti visive, scritto inimitabili poesie e saggi molto originali sulla danza moderna. Come è spesso accaduto nella storia della letteratura, anche per Leskly la fama è arrivata dopo la sua morte. Della sua predilezione erotica raramente si trovano tracce nei suoi versi poiché non vedeva il legame fra una scelta così privata, spiritualmente intima, e la sua opera. La presente silloge – la prima in lingua italiana – dà voce a tutti i temi cari all’autore: il balletto, le arti visive, l’avanguardia, i rapporti tra parola e realtà, la biografia e la poesia. I genitori di Hezy – sopravvissuti alla Shoà – erano di origine cecoslovacca e una eco di quello smisurato, agghiacciante sterminio, si incarna in una sua potentissima poesia, Ho quattro fratelli, che offre la chiave di lettura del mondo poetico dell’intero volume: «Ho quattro fratelli che sono nati morti / e mi chiamano per tornare da loro. / Li ho traditi quando sono nato e / li ho abbandonati venendo al mondo. / Io manco a loro e loro mancano a me / loro non possono tornare da me ma io / posso / tornare da loro...
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