Aquiloni nella tempesta. Testimonianze di volo durante la pandemia
Raccontare ciò che è stato, oltre a fornire una documentazione per chi vorrà occuparsi seriamente di ricostruire gli eventi di anni da non dimenticare, rappresenta spesso anche una scommessa che investe il futuro. E il prossimo futuro si dispiega sotto i nostri occhi con una fisionomia non proprio rassicurante: spirano impetuosi venti di guerra ovunque, il nostro continente s’incammina allegramente verso il suicidio dietro magici pifferai saldamente installati nel cuore delle istituzioni, l’OMS (un’organizzazione finanziata in buona parte da privati) con il nuovo trattato pandemico rischia di stendere i suoi tentacoli sulla politica sanitaria internazionale. Fino ad alleggerire gli Stati di un’ulteriore porzione di sovranità. Malgrado il rifiuto di aderirvi di alcuni governi e il recentissimo, clamoroso ritiro degli USA, rimane la pericolosità insita in questa operazione: in un contesto geo-politico favorevole, non mancherà di riproporre a livello mondiale quel controllo pervasivo e illiberale che abbiamo già sperimentato durante gli anni del Covid-19. È necessario e giusto ricordare che tantissime persone “normali”, di diversa formazione e di diversi orientamenti hanno trovato la forza di opporsi ad un dispiegamento totalitario di poteri – mediatici, politici, sanitari – quale la nostra società che si richiama alla democrazia e ai diritti umani non conosceva dalla fine della seconda guerra mondiale. E hanno trovato anche la forza di raccontarlo.
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