Alice viene accusata dell'omicidio della sua amica Nora. La polizia, infatti la trova nell'appartamento che condivideva con la ragazza, in un bagno di sangue. La vittima è stata legata al letto e ha un paio di forbici piantate nel petto. Alice, non si preoccupa della sua posizione, accusa un fantomatico maniaco, e con abilità consumata si diverte a smontare le accuse più gravi e a far crollare le supposizioni, coinvolgendo nel suo gioco sottile l'ispettore di polizia, il magistrato, il cappellano del carcere, le suore e, soprattutto, l'avvocato difensore, che sembrano colpevoli di passioni sfrenate, di crudeltà e violenze inaudite e di rapporti i più assurdi.