La legge del contario. Stare bene con se stessi senza preoccuparsi della felicità

La legge del contario. Stare bene con se stessi senza preoccuparsi della felicità

La nostra cultura è ossessionata dalla ricerca della felicità, per raggiungere la quale basterebbe, secondo la maggior parte dei manuali di self-help, pensare positivo, allontanando dalla mente gli spettri della tristezza e dell'insuccesso. Tuttavia, ben pochi dei numerosi vantaggi della vita sembrano in grado di migliorare il nostro umore: la ricchezza, per chi ce l'ha, non è necessariamente sinonimo di felicità; amore, famiglia e lavoro sono spesso fonte di gioia ma anche di una notevole quantità di stress. Siamo dunque condannati a una ricerca infruttuosa? E se fosse il nostro sforzo costante di essere felici a renderci così frustrati? Secondo Oliver Burkeman, giornalista inglese, sono proprio i nostri continui tentativi di eliminare tutto quanto è negativo, l'incertezza, il fallimento, la malinconia, a farci sentire così insicuri, ansiosi, infelici. Al contrario, accettare l'insuccesso e aprire il nostro orizzonte all'idea della morte può aiutarci a stare bene e, soprattutto, a capire cosa intendiamo per felicità. In queste pagine, Burkeman ci presenta un insolito gruppo di persone, psicologi sperimentali e buddisti, esperti di terrorismo, maestri spirituali, consulenti aziendali, filosofi, che condividono un'unica e sorprendente prospettiva sulla vita: il "pensiero positivo" e l'ottimismo incrollabile non sono la soluzione, ma una parte del problema, ed esiste una "via negativa" alla felicità e al successo che comporta l'accettazione del fallimento, del pessimismo, del rischio e dell'insicurezza. Insomma, di ciò che passiamo la vita a cercare di evitare.Provocatorio, controintuitivo e stimolante, La legge del contrario è un inno al potere del pensiero negativo.
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