Sottosopra

Sottosopra

Come spiegare che cosa succede in questo nostro paese alla figlia Nicoletta, che ha piantato tutto - la filosofia, la storia della moda, i navigli di Milano e suo padre - per andare a coltivare una vigna di dolcette nelle Langhe, tornando, quasi a chiudere un cerchio, nei luoghi da cui suo padre era partito? Tutto è sottosopra, abbiamo l'impressione di vivere nella città degli uomini capovolti, con i piedi in sù e la testa in giù, che fanno monologhi incomprensibili. Il paese ha perso lo status quo del vecchio regime e non sa come sostituirlo, ondivago nelle sue speranze e nelle sue delusioni. I partigiani sono invecchiati o morti, i proletari si sono imborghesiti, i poveri sono di destra, il nazismo è una parodia di teste rapate, la televisione sostituisce la politica, la borghesia delle imprese finisce in galera, i nuovi potenti dicono di parlare a nome della gente ma si prendono i fischi dei cittadini. I giovani non partecipano, c'è un vuoto. Ma Bocca persevera nel forse inutile tentativo di capire un paese "che non ha altro capo né coda della sua indomabile vitalità, un paese unico al mondo nel far stare assieme cose splendide e ignobili".
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