Armance

Armance

Apparso anonimo nel 1827, "Armance" rappresenta l'esordio romanzesco di Stendhal. Prova tardiva (l'autore aveva quarantaquattro anni) e accolta all'epoca con una certa diffidenza, "Armance" deve la sua alterna fortuna forse anche al tema scabroso che affronta, ossia quello dell'impotenza sessuale. Questo motivo, sospeso in un ostinato e sapiente non detto per tutto il corso della narrazione, si rivela però al lettore moderno non tanto come lo spunto per descrivere una dolorosa patologia individuale, quanto come l'occasione per fornire una penetrante analisi storica e di costume dell'ultimo periodo del regno di Carlo X, destinato a lasciare dietro di sè un ceto aristocratico imbelle e agonizzante. L'impotenza sessuale diventa perciò metafora dell'inettitudine politica e culturale di una classe ormai al tramonto. Octave de Malivert, nella sua diversità che lo porta inarrestabilmente verso una progressiva e risentita autoemarginazione, preconizza la forza indimenticabile dei protagonisti dello Stendhal maggiore, da Julien Sorel a Fabrizio del Dongo. E la sua tragica morte, preannunciata tante volte nel testo, lo lega indissolubilmente ai destini dei grandi eroi della letteratura romantica.
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