Etica e politica internazionale

L'idea fondamentale sostenuta in questo libro è che una teoria morale della vita internazionale sia possibile, che essa trovi il suo presupposto nell'individuazione dei doveri degli stati, e che il contemperamento tra questi ultimi dovrebbe avvenire secondo regole di giustizia, deducibili dall'obbedienza degli stati a un obbligo fondamentale: il trattamento di tutti gli individui su base ugualitaria, indipendentemente non soltanto da razza, sesso, cultura, estrazione sociale, ma piuttosto e principalmente dalla loro cittadinanza o appartenenza nazionale. La spinta al superamento del pensiero tradizionale sull'impossibilità di un'etica internazionale è oggi offerta dall'emergere della consapevolezza che le prese di posizione internazionali degli stati obbediscono, praticamente sempre, a scelte di tipo morale, o meglio a giustificazioni tratte da questo ambito - per quanto sempre riferite al compito della salvaguardia dell'interesse nazionale. L'argomentazione proposta, che tiene conto dell'ampio dibattito svoltosi su questa problematica nel mondo anglosassone e che viene presentata per la prima volta in italia, si fonda sulla necessità di superare tale realistica precauzione a favore di una concezione eticamente orientata della politica estera degli stati.