Gli occhi dell'imperatore

Una contessa piemontese, Bianca d'Agliano, in viaggio verso il matrimonio atteso da tutta la vita; l'imperatore Federico II ormai malato e prossimo alla morte; un cavaliere-musico-poeta, Tannhauser, che a causa di un maleficio non sa più amare; un giovinetto, Manfredi, predestinato a un futuro bellicoso e sfortunato; due simpatici servitori in cui si specchiano comicamente le avventure dei loro signori; due falconi e un cane di nome Pelone. Tutti questi personaggi, e soprattutto il "triangolo" Bianca, Federico e Tannhauser, partecipano a un affascinante percorso di avventure e sentimenti, che è anche un intreccio di entusiasmo, rassegnazione e senso del destino.Sospeso tra storia e invenzione, scritto in un linguaggio lirico e musicale che sottolinea la distanza dalla realtà, "Gli occhi dell'imperatore" conclude idealmente la metafora medievale iniziata da Laura Mancinelli con "I dodici abati di Challant" (1981), momento dell'ironia mondana e gaudente, e proseguita con "Il miracolo di Santa Odilia" (1989), immagine della vita che si afferma, in chiave religiosa ma non trascendente. "Gli occhi dell'imperatore" è il suggello, contenuto nelle ultime parole di Federico, di un'alleanza umana fra la realtà terrena e il mondo dello spirito.