Affabilità

Affabilità

In un paese del Sud dell'Italia vive, o meglio sogna, o meglio ha delle allucinazioni o ispirazioni, un impiegato del gas, poeta. È una presenza, questa del poeta nel paese, scandalosa: egli è mister Hyde, è Satana, è il Male, come dichiara in un comizio il futuro sindaco e attuale padrone di una scuderia dove alloggia Ipnos, un cavallo. Il poeta allora, con la complicità dello stalliere, scambia la sua identità con quella del cavallo, diviene Ipnos. Costretto a scappare dal paese durante uno sciopero, s'imbatte nel ragazzo Niki che ritorna dalle vacanze a casa. Al Nord, ospite nella villa al mare dei genitori di Niki, Ipnos assiste al bagno in cui Niki ha rischiato di perire sfracellato sugli scogli, ma da cui è uscito salvo. Ipnos lascia il ragazzo solo a rimarginarsi le ferite, prosegue il suo viaggio. Ritorna alla spiaggia nell'infuriare della bufera. La gente scappa. Sola, sulla sabbia, rimane una fanciulla, Helsa. Helsa è senza gambe, le ha perse in un incidente d'auto sulla Quinta strada di New York. Ma Helsa senza gambe è anche una conchiglia e un'anforetta che un rigattiere ha perso sulla sabbia. Helsa è dunque una forma. E issata sulle spalle di Jpnos, in una simbiosi di centauro, è anche fantasia. Ma nel villaggio arcaico, dove i due arrivano, viene scambiata per feticcio. Ipnos ed Helsa si ribellano ai sacrifici, ai riti che per lei si apparecchiano, e vengono banditi. Si imbarcano allora su una nave. Ma anche qui, facendo scoprire all'equipaggio che è inutile scrutare l'orizzonte, che l'orizzonte sono loro, loro sulla nave, creano disordini. Di questo, Ipnos è chiamato a rendere conto al capitano: non si può trasformare una nave di ferro, ben ordinata, quasi una nave da guerra, in una barca a vela, in una caravella... Un romanzo, questo di Ventrella, sull'adolescenza o la ribellione (niente - dimostra l'autore - è piu ribelle dell'adolescenza, perché periodo tempestoso e critico dell'esistenza). Ma l'adolescenza è anche metafora del sogno, e il sogno metafora della poesia. La poesia è quindi sempre adolescenza: crisi, rottura con la realtà, abbandono dei suoi codici, avventura oniria e fantastica, ribellione permanente. Poesia quindi come costruzione parallela della realtà, racconto che nasce e si svolge in una sua inquietante autonomia. Resta il problema del linguaggio: Affabilità vuole coniugare quello codificato per necessità dell'affabulazione e quello che nelle sue estreme incandescenze si rovescia nel parlare fantastico ed inventato di Ipnos.
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