Gli uomini che non si voltano

Gli uomini che non si voltano

"Il potere, per chi del potere ha cura, non si può in alcun modo trasgredire" questa epigrafe, dall'"Antigone" di Sofocle, aleggia come una sentenza del destino sulla storia di tre amici. Placido, l'idealista; Silvestre, l'arrivista; e Aurelio, l'eroe su cui si concentra il dilemma da tragedia classica tra la libertà individuale e la prescrizione del Fato. Hanno vissuto insieme a Palermo, al Liceo e all'Università, gli anni del Movimento della Pantera e l'Antimafia dopo la stagione delle stragi. Placido ha seguito quella che credeva essere una coerente traiettoria, è diventato poliziotto ed è rimasto incastrato in un processo infamante. Silvestre ha fatto il giornalista e si è decisamente asservito ai potenti. Aurelio ha ereditato la ragnatela di dominio del padre; senza vocazione e attitudine a dominarla, è stato eletto parlamentare di media forza con un partito di potere. Anni dopo, i tre si ritrovano. Portano ricordi comuni e delusioni reciproche, strascichi di amori finiti, importanti figure femminili nel loro presente. Ma lo scopo del ritrovato sodalizio è indagare su di un caso banale di lettere minatorie. Un fascicolo di carte che si gonfia di documenti più remoti, che tutti presto si dimostrano essere lo strumento di una trama. Una cospirazione ignota per stringere Aurelio al suo dilemma tragico: seguire il potere alle cui cure s'è legato o trasgredirne le leggi? Ma in realtà la chiave tragica, da "Antigone", è solo di superficie o forse addirittura una falsariga voluta. Una serie di svolte, personaggi sinistri dalla complessa psicologia, un'aderenza accurata agli scenari della vita politica, soprattutto un suicidio che sembra un omicidio o viceversa (e che comunque indirizza verso la testa del serpente) svelano "Gli uomini che non si voltano" come un attuale romanzo nero, più nero di un poliziesco di cui sembra prendere l'inclinazione e di cui conserva la velocità. Un romanzo sul nero della politica oggi, e dei suoi delitti senza rimorso che appaiono giustificabili per la loro accettata ineluttabilità. E quindi un romanzo su un modo dell'oggi che abbiamo da poco scoperto: la disperazione della politica moderna.

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