Sulla riva dell'epoca

"Ogni riva e approdo e partenza", recita uno dei versi di questo nuovo lavoro di Gianni D'Elia, un "poema a diario" scritto tra il 1992 e il 1998. E sul discrimine di una riva che è insieme luogo di elezione e varco temporale, spiaggia e finesecolo, scorrono come in un libero montaggio filmico i motivi e le interrogazioni del libro. Canzoniere parentale (dedicata alla sorella Lina, scomparsa nel 1996); riconsiderazione dell'utopia novecentesca, attraverso le vicissitudini di una generazione "contro il muro dei padri schiantata" (gli anni Settanta e l'ancora attualisssima vicenda Sofri); riflessione sulla lingua come guscio della sostanza-significato, cioè dell'essere come corpo vivo e del suo interagire con la "comune presenza" ("rinasce il sentire dal guardare, e da quello/ancora il pensare..."); la speranza di un autentico legame tra io singolo e storia collettiva, l'empatica contiguità con l'altro in "andare accanto" che dà spessore alla vita. Immagini e parole "del mondo in cui ora siamo immersi" animano, in assoluta scioltezza compositiva, una scansione metrica in terzine, funzionale al racconto nel suo naturale partecipare, in un dialogo a distanza, della tradizione e dello stile dei maestri.