Empirismo e filosofia della mente

Empirismo e filosofia della mente

"Empirismo e filosofia della mente" di Wilfrid Sellars, pubblicato per la prima volta nel 1956, è un testo classico della filosofia analitica del Novecento. In questo lungo articolo Sellars smonta due grandi e influenti macchine filosofiche, l'empirismo e il cartesianesimo, criticando il concetto di 'dato': una conoscenza non derivata e indipendente da ogni altra conoscenza, che sarebbe al tempo stesso capace di giustificare altre conoscenze. Contemporaneamente, Sellars fa vedere (attraverso un racconto, il Mito di Jones) come sia possibile dar conto dell'interiorità e dei suoi contenuti - pensieri e sensazioni - a partire dall'esperienza del mondo e dall'uso del linguaggio. L'interiorità perde il primato epistemologico che le era stato assegnato dalla tradizione cartesiana: non è la conoscenza del mondo esterno a essere derivata dall'interiorità, ma al contrario sono i concetti attraverso cui pensiamo l'interiorità a essere modellati sul mondo esterno e sul comportamento verbale. "Empirismo e filosofia della mente" è anche uno dei testi piú complessi dell'intera tradizione analitica. Perciò viene pubblicato insieme alla "Guida al testo" di Robert Brandom, un filosofo il cui pensiero è stato profondamente influenzato dall'opera di Sellars. Nell'"Introduzione", Richard Rorty sottolinea invece l'efficacia storica del testo di Sellars. (Diego Marconi)
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