Un paese troppo lungo. L'unità nazionale in pericolo

Un paese troppo lungo. L'unità nazionale in pericolo

L'Italia è da sempre un paese fratto, diviso. Tanto più oggi, alle soglie delle celebrazioni del 2011, essa resta profondamente separata tra un Nord federalista e un Sud in preda a una secessione criminale e mafiosa. Giorgio Ruffolo parte dalle frammentazioni del Sud nell'alto medioevo (con il Nord, viceversa, compreso nell'unità politica del Regno d'Italia e dell'Impero germanico); fin quando improvvisamente il Sud compone un Regno potente, normanno e poi svevo, e il Nord si decompone tra liberi Comuni e ricche repubbliche del mare. Era forse quello il momento di dar vita un'unica grande unità federativa, ma ciò non avvenne. Cinque secoli dopo l'avventura risorgimentale cominciò, fin dal 1861, a invischiarsi nella grande palude dell'Antirisorgimento che si sarebbe in seguito sviluppato secondo tre forme: con il patriottismo che diventa nazionalismo aggressivo e sfocia nella Grande guerra e nel fascismo; con il perenne condizionamento della Chiesa cattolica, che ancor oggi limita la sovranità nazionale; e con il carattere di mera conquista del Sud operato dalla monarchia sabauda.
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