Malone muore

Malone muore

Leggi il primo capitolo "Ciò che rende maggiormente giustizia al vivace Malone - scrive Gabriele Frasca nella prefazione - è la domanda: com'è possibile che il cosiddetto "uomo medio" non si riconosca nei tronconi umani messi in scena da Beckett?". Malone è lasciato solo, nudo nel letto. Trema un po', vede e sente malissimo, non può muoversi da lì. E si dice: "L'essenziale è alimentarsi ed eliminare, se si vuole resistere". Aspetta di morire, e nell'attesa tenta di ordinare i pensieri ma è un continuo cavillare: non sa decidersi se passare il tempo che gli resta inventando storie o facendo l'inventario delle cose che possiede. Intermedio tra Molloy e L'innominabile, Malone è l'evoluzione di tutti i personaggi delle opere di Beckett e quando muore se li porta dietro all'unisono, compreso l'autore e la sua vena letteraria. Tanto che gli occorrerà un anno per tornare alla narrativa (ma prima scriverà Aspettando Godof). Malone muore è la transizione dal romanzo tradizionale a quello "beckettiano". E, come conclude Frasca nella prefazione, "Malone muore, alla fine del libro, e noi con lui; ma si risorge tutti".
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