Infinita fine

Infinita fine

In Viviani, il percorso umano e artistico mutano e procedono insieme. Negli anni della giovinezza l'amore per il paesaggio senese ha lasciato un segno profondo nella sua poesia, così come i legami affettivi, primo fra tutti, l'incontro con Mario Luzi. Ma a incidere sulla sua opera è stata soprattutto la psicoanalisi: arte e psicoanalisi sono infatti, secondo il poeta, due esperienze analoghe, che si lasciano alle spalle il sapere e permettono di arrivare al limite del conoscibile. Ed è un progressivo avvicinamento a quel limite che segna i quarant'anni di produzione dell'autore. Un percorso umano che va verso la consapevolezza della finitudine e si traduce in una poesia che sonda i limiti dell'umano, un "invisibile" indecifrabile e trascendente ma, allo stesso tempo, concreto. Da questa ricognizione arriva l'invito del poeta ad "affidarsi alla vita": il rapporto con l'infinito ci mette soprattutto in contatto con l'assoluta incertezza del vivere umano, che ci accomuna e che dovrebbe sollevarci a una vita più serena e di condivisione.
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