Le troiane

Le troiane

"I criteri adottati nella versione- scrive Edoardo Sanguineti a proposito di questa sua traduzione delle Troiane- sono quelli già seguiti, essenzialmente, per gli altri classici: ma per questo 'terrore e miseria nella caduta di Troia', il problema specifico era rappresentato da una più intensa necessità oggettiva di collaborazione onde evitare ogni possibile 'effetto intimidatorio'. Apparentemente, nulla di più facile, per questa che è forse la meno aristotelica tra le tragedie greche a noi pervenute: in realtà, nulla di più arduo della realizzazione di una testualità "epica" in questo dramma che è "epopea rovesciata", e che passa a contrappelo, con il mito stesso, ogni sua possibilità di articolazione teatrale. E allora, a proposito di Benjamin, conviene ancora ricordare, per questa poesia che tende al lamento- e vi si scioglie, ed è puro lamento, al limite- che in questo è da riconoscere "l'espressione più indifferenziata, impotente della lingua, che contiene quasi solo il fiato sensibile". Nel corpo degli attori si misura così, secondo l'arco della peripezia, la transizione dalla parola al fiato: al silenzio".
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