Giornate intere fra gli alberi

Uscito nel 1954, questo libro si articola in quattro racconti che paiono trarre alimento dalla "giovane freschezza dei desideri contrastati dell'infanzia". Un velo d'immaturità e intemperanza è nel protagonista della storia principale, Jacques, reso ladro dal vizio del gioco ma prediletto da una madre ricca ed egoista perché è l'unico dei suoi figli a vivere volontariamente ai margini della normalità borghese. E un'ombra di acerbità connota anche le altre figure create dalla Duras: la collegiale che impara dall'osservazione del pasto del boa il senso della fatalità, e dalle esibizioni senili della sua direttrice i percorsi oscuri dei moventi umani; la portinaia intrigante che sogna di morire per non dover più svuotare i pesanti bidoni della spazzatura condominiale; infine, l'ospite di un albergo in riva a un lago, che dopo avere notato una misteriosa ragazza costruisce una fitta ragnatela di gesti, sguardi e spostamenti minimi nella certezza di un prossimo incontro che il fato non può non aver tenuto in serbo... Il cerchio della fantasia si chiude così nel supremo miraggio dell'infanzia, che l'autrice, non a caso, fa espertamente balenare da ultimo: quello di un amore corrisposto, che tolga la 'pena' e conceda il 'riso' complice degli amanti quando camminano l'uno verso l'altro.