Bacacay. Ricordi del periodo della maturazione

Bacacay. Ricordi del periodo della maturazione

Bacacay è una sgangherata viuzza di un quartiere popolare di Buenos Aires dove Witold Gombrowicz (1904-1969) abitò all'inizio della guerra. Questo fu il titolo che volle dare alla sua raccolta di racconti, ironicamente folli e pervasi da un erotismo arzigolato, con i quali aveva debuttato trionfalmente a Varsavia nel 1933. L'ossessione di Gombrowicz è sempre stata che "tutto il mondo esteriore non è che uno speccio nel quale si riflette il mondo interiore". Conseguentemente le sue storie appaiono, come un sogno, assurde e paradossali. Basta osservare la fauna umana che le popola: un giovanotto che vuol restare vergine e la fidanzata pazza di desiderio; un disgraziato che dedica la propria salma ad un avvocato di cui si è innamorato 'per ripicca'; un dandy capitato per errore su un brigantino con una ciurma assatanata; un bandito terribile, romantico, e terrorizzato dalla 'topinità' dei topi; un giudice paranoico che si inventa il delitto dell'amico morto di morte naturale; una contessa 'cannibalmente' vegetariana e un 'parvenu' dai buoni sentimenti; un reuccio corrotto che impazzisce al tintinnio degli spiccioli nella tasca di uno dei suoi convitati; un borghese che stravede per le donne brutte... Questi dieci racconti, che costituiscono il modo migliore per accostarsi all'opera del più grande scrittore polacco di questo secolo, vengono proposti per la prima volta in edizione critica, corredata da un'introduzione, che permette di apprezzare appieno la fantasia creatrice di un uomo "terribilmente innamorato della sua immaturità".
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