Dieci

Dieci è la cifra tonda per definizione, una cifra semplice semplice, composta dai fatali 'uno' e 'zero'. Dieci sono gli anni di un decennio, dieci sono i decenni di un secolo, dieci per squadra sono i calciatori che corrono dietro la palla (e quelli col numero dieci si dice siano i più bravi). Il 'Genoa Cricket and Footbal Club', leggenda calcistica d'Italia, la nascita di Gianni Brera, maestro di giornalismo e di prosa (sportiva e no), i discorsi di Mussolini, i sette gol di Italia-Germania col commento originale di Nando Martellini, un'ode all'intelligenza e al distacco di Michel Platini, Franco Baresi guida spirituale di un giovane talento agli inizi. Ma queste sono solo alcune delle facce di "10", un libro che riesce a trasmettere l'amore per il pallone senza che questo ne diventi il centro. Le sue strade laterali ci conducono a un gruppo di giovani amici in un'enigmatica città dell'Europa orientale, a un uomo divenuto bersaglio di improvvisi ritorni di memoria, agli ultimi assaggi di adolescenzza sotto l'occhio filosofico di Plotino. Storie che si allacciano a quella di questo secolo, in un mondo che intuiamo a metà tra l'immagine iperrealistica ricreata dal computer di un satellite-spia e quella, più pastello, della buona narrativa italiana di una volta: "10" è il libro sul calcio meno sul calcio che sia mai stato scritto.