La guerra di Spagna

La guerra di Spagna

Alla metà degli anni Trenta la Spagna irrompe sulla scena mondiale. Il 17 luglio del 1936 un gruppo di generali, fra i quali emerge il più giovane, Francisco Franco, si ribellano al legittimo governo repubblicano. Sembra uno dei tanti pronunciamenti che caratterizzano la storia spagnola, ma questa volta i ribelli ricevono l'immediato appoggio di Hitler e Mussolini. Il mondo si schiera: Stalin e l'Internazionale comunista si impegnano al fianco del governo del Fronte popolare, solo tiepidamente sostenuto da Francia e Inghilterra. Un golpe fallito si trasforma così in una lunga guerra in cui combattono e muoiono migliaia di volontari di altri paesi e che il mondo interpreta come una lotta tra fascismo, comunismo e democrazia. Ma la guerra di Spagna è prima di tutto una guerra civile, in cui si confrontano i due volti di uno stesso Paese: la Spagna rurale, nazionalista e cattolica da una parte, quella cittadina, repubblicana e laica fino all'anticlericalismo dall'altra. In una lotta senza quartiere che, come ogni guerra civile, abbassa il livello di civiltà nell'uno e nell'altro campo; e che per tre anni offrirà uno scenario prefigurante i futuri orrori della guerra mondiale, prima che la Spagna sprofondi nella dittatura.
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