I limiti dell'innocenza. Il peccato involontario nel pensiero cattolico e nella tradizione orientale

I limiti dell'innocenza. Il peccato involontario nel pensiero cattolico e nella tradizione orientale

Nel pensiero morale cattolico il soggetto risponde dei suoi atti in quanto sono volontari. Il peccato involontario, pertanto, non è imputabile moralmente al soggetto, non può essere oggetto di penitenza e non necessita di perdono. Involontario è anche il male causato da coscienza invincibilmente erronea, che pure è norma di condotta. Tale dottrina, che ancora domina il pensiero teologico-morale cattolico, ha suscitato negli ultimi anni molto disagio e difficoltà varie. Non casualmente l'allora card. Ratzinger e papa Giovanni Paolo II hanno espresso dubbi su di essa, giacché sembra togliere consistenza e tragicità al male provocato dall'uomo. Una rilettura integrale della questione è resa possibile dalla tradizione teologica delle Chiese ortodosse, che hanno conservato la nozione di peccato involontario, un peccato del quale costantemente si chiede penitenzialmente perdono a Dio nelle celebrazioni liturgiche e sacramentali. Segno della debolezza originaria dei figli di Adamo, il peccato involontario costituisce pur sempre un male addossabile all'uomo e al suo agire. L'autore analizza le fonti e i concetti che sostengono la posizione della tradizione ortodossa, così come appaiono nella liturgia, nella letteratura patristica e nella teologia ortodossa contemporanea.
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  • Titolo: I limiti dell'innocenza. Il peccato involontario nel pensiero cattolico e nella tradizione orientale
  • Autore: Basilio Petrà
  • Curatore:
  • Traduttore:
  • Illustratore:
  • Editore: EDB
  • Collana: Etica teologica oggi
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • Pagine: 200
  • Formato:
  • ISBN: 9788810406113
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