L'incendio dei sogni

"La nostra mente è un immenso schermo perturbato pieno di scene e di immagini, talvolta veritiere, altre volte bugiarde, che dialogano incessantemente tra loro. Alcune sono più nitide, altre meno, ma succede spesso che le più stuccate acquistino all'improvviso, a causa di qualcosa che ci accade, una chiarezza nuova. Tutte, però, parlano la lingua del cinema. O forse sarebbe più esatto dire che il cinema parla la lingua di queste immagini, che rispetto alle pellicole hanno il pregio (o il difetto) di modificarsi sempre. Talvolta, in questa selva si fa strada una storia intera, con un capo e una coda: un destino si profila, ma si tratta di storie ambigue, riluttanti a svelare il loro vero significato. La nostra vera storia si trova nell'insieme dei frammenti. Però occorrono circostanze speciali affinché il filo che li lega emerga con limpidezza davanti ai nostri occhi. Nel mio caso, la circostanza è stata la mia malattia: lì mi sono reso conto che tutto il cinema che c'è in me mi parla di me, mi da informazioni su quello che sono e al tempo stesso mi interroga, non mi lascia quieto."