Alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo (L')

Alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo (L')

Il primo Corano stampato al mondo (1538), il primo Talmud stampato al mondo (1525) si trovano oggi a una decina di metri l'uno dall'altro, all'interno del convento francescano di San Francesco della Vigna. E al mondo c'è un solo posto dove una cosa del genere sarebbe potuta accadere: Venezia. La Serenissima repubblica nella prima parte del Cinquecento è stata l'indiscussa capitale del libro: in questa città si stampava la metà dei libri che si pubblicavano nell'intera Europa, qui sono usciti dai torchi i primi libri in greco e in armeno; qui l'editoria musicale ha raggiunto vette impensabili. A Venezia sono nati il carattere corsivo, il libro tascabile, il copyright e le prime multinazionali dell'editoria. A Venezia operarono il geniale Aldo Manuzio, il primo vero editore, e lo scandaloso Pietro Aretino, autore di bestseller a base di sesso e di politica. Come e perché Venezia è diventata il centro dell'editoria rinascimentale? Cosa rimane oggi di quella stagione così lontana, ma che ha influenzato il mondo del libro in maniera tanto decisiva che ne sentiamo ancor oggi l'influenza? Senza la Venezia del Cinquecento l'editoria come la conosciamo noi oggi non esisterebbe. Questo libro, un misto di ricerca storica e di inchiesta giornalistica, ci svela perché.
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