Il pugnale di Mussolini. Storia di Amerigo Dùmini, sicario di Matteotti

Il pugnale di Mussolini. Storia di Amerigo Dùmini, sicario di Matteotti

Il nome di Amerigo Dùmini ai più oggi non dirà nulla, eppure esso richiama una delle pagine più sinistre del Ventennio fascista: Dùmini fu infatti il principale organizzatore e attore del rapimento e dell'uccisione, il 10 giugno 1924, del deputato socialista Giacomo Matteotti. Per questo delitto Dùmini subì una mitissima condanna nel 1924, fu nuovamente processato nel 1947 e condannato a trent'anni; lui stesso ha raccontato, a suo modo, la propria vita in un'autobiografia, "Diciassette colpi", che ebbe una discreta fortuna negli anni Cinquanta. La minuziosa indagine di Giuseppe Mayda ricostruisce l'intera vita di Dùmini, dalle imprese squadristiche nella Firenze dei primi anni Venti al delitto Matteotti, ma soprattutto all'ambigua carriera insieme di ricattatore e perseguitato che egli fece nel Ventennio. Preoccupato di quanto Dùmini minacciava di rivelare sul delitto Matteotti, Mussolini finì infatti per foraggiare lui e la sua famiglia durante anni e anni e per una cifra totale assai ingente, ma al tempo stesso lo fece vivere sotto stretto controllo, quando non lo mandò al confino. Si credette furbo Dùmini, ma finì in carcere sotto tutti i regimi: con il fascismo, con gli inglesi in Africa, con Badoglio, con Salò e con la Repubblica; e dopo aver scroccato milioni al regime, morì in miseria.
Momentaneamente non ordinabile

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare