Signora della poesia. Vita e passioni di Veronica Gambara, artista del Rinascimento (La)

Signora della poesia. Vita e passioni di Veronica Gambara, artista del Rinascimento (La)

A diciott'anni la nobildonna bresciana Veronica Gàmbara scrisse uno spigliato e quasi malizioso sonetto a Pietro Bembo, maestro riconosciuto della poesia cinquecentesca, in cui gli dichiarava il suo amore pur senza averlo mai visto, perché le virtù e la cultura di lui l'avevano infiammata e spinta all'emulazione. Questa giovanile intraprendenza era già indizio di una personalità eccezionale, che univa una spiccata intelligenza a una delicata sensibilità affettiva. L'amore restò uno dei temi dominanti della sua produzione poetica, soprattutto quello per il marito Liberto, cui dedicò un ardente canzoniere. Rimasta vedova con due figli piccoli a governare la contea di Correggio, seppe dare lustro alla sua piccola corte entrando in contatto con i grandi personaggi del tempo, dall'imperatore Carlo V ai papi Clemente VII e Paolo III, da Caterina de' Medici a Isabella d'Este. Le sue raffinate poesie e il brillante epistolario sono espressione del nuovo scenario culturale, più inquieto e sofferto, che preannunciava il declino del Rinascimento sullo sfondo di un'Europa devastata dalle guerre e dallo scontro tra Riforma e Controriforma. Nella sua ormai folta galleria di donne celebri, raccontate con rigore storico e piacevolezza narrativa, Daniela Pizzagalli porta con questo libro alla ribalta una figura rimasta occultata in una penombra secolare, per quanto ammirata e citata dai più illustri intellettuali del suo tempo, da Ludovico Ariosto a Pietro Aretino, da Vittoria Colonna a Bernardo Tasso, rendendo così giustizia al talento e al carisma di Veronica Gàmbara, cui restituisce il ruolo di consapevole antesignana della letteratura femminile.
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