Praga

Praga

Budapest, primi anni Novanta. Cinque giovani nordamericani sono testimoni del mondo nuovo che sta nascendo dopo la caduta del comunismo. Il canadese Mark, ossessionato da tutto ciò che ha a che fare con il passato, sta scrivendo una tesi di dottorato sulla "storia della nostalgia"; Scott, in fuga dalla famiglia, si mantiene dando lezioni d'inglese e viene raggiunto dal fratello minore John, che si innamora di Emily, impiegata all'ambasciata; infine Charles, figlio di genitori ungheresi emigrati negli Stati Uniti, vuole essere tra i primi a sfruttare le possibilità dell'imminente boom economico. Tutti, come gli americani a Parigi (o in Costa Azzurra) raccontati da Hemingway e Fitzgerald, si ritrovano soli con se stessi e i loro tormenti in un mondo lontano; tutti vorrebbero essere a Praga, il luogo dove davvero si respira l'atmosfera dell'Europa uscita dalla Guerra fredda, il miraggio che non raggiungeranno mai. Nel suo romanzo d'esordio, salutato come un capolavoro dai critici americani, Phillips mette in mostra lo stile scintillante ben conosciuto da quanti hanno amato "L'archeologo".
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