Il paradosso dell'euro. Luci e ombre dieci anni dopo

Il paradosso dell'euro. Luci e ombre dieci anni dopo

Modelle e attori vogliono farsi pagare solo in euro. Sulla 5th avenue è la moneta più gradita dai commercianti. Ed è anche la valuta preferita sui mercati finanziari internazionali, ma i circa 320 milioni di cittadini europei che la usano abitualmente per comprare il pane o affittare casa non sembrano altrettanto soddisfatti. È questo il paradosso dell'euro, moneta forte all'estero e debole in patria. Ma è proprio vero che l'euro ci ha impoveriti? Alla vigilia del decimo anniversario dell'euro, l'economista Lorenzo Bini Smaghi, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, spiega le ragioni di questo atteggiamento schizofrenico. Secondo l'autore uno dei problemi legati alla valuta è rappresentato dalla "percezione" dell'inflazione piuttosto che da aumenti reali. Sono molti gli esempi che dimostrano che non tutto è raddoppiato con l'euro. In dieci anni i quotidiani hanno avuto un aumento medio annuo inferiore al 3 per cento. Alcuni prezzi sono aumentati fortemente, ma la causa va cercata in tutte quelle situazioni contingenti all'avvento dell'euro come la globalizzazione, la scarsità di materie prime, la crescita economica mondiale comuni anche ad altri Paesi che non hanno l'euro. Da quando è entrato in vigore, il 1° gennaio 1999, l'euro ci ha permesso di superare il frenetico alternarsi dei governi e l'emergenza dell'11 settembre, la guerra in Iraq e lo shock petrolifero, la bolla virtuale e la recente crisi dei mutui 'subprime', tenendo testa alle principali crisi politico-economiche di quest'ultimo decennio. Un intervento di grande competenza e puntualità che aiuta a fare chiarezza in una difficile situazione per l'economia internazionale e quella italiana.
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